Premio Letterario Nazionale “Carlo Piaggia”
Città di Capannori
Badia di Cantignano
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Capannori (LU)
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Colpito dall’emergenza Covid-19, come decine, centinaia di altre manifestazioni culturali, ludiche, sportive della provincia, il Premio “Carlo Piaggia” alla sua terza edizione ha sofferto un po’, ma ha resistito e oggi, sabato 14 novembre 2020, decreta i vincitori nelle tre sezioni previste dal bando 2020: poesia inedita; narrativa inedita; narrativa edita. Ai primi tre classificati di ogni sezione sono dedicati significativi premi in denaro; spetta la pubblicazione al testo giudicato migliore per la narrativa inedita, e a tutti i finalisti saranno offerte occasioni di presentare i propri lavori di fronte a un pubblico qualificato nel corso dell’anno a venire.

La Giuria, presieduta da Oriana Rispoli Spaziani, ha assegnato

 

per la sezione di poesia inedita:

  • il primo premio, offerto dalla Fondazione Banca del Monte di Lucca, a Valerio Cruciani con la poesia “I capelli suoi”. La motivazione: «Valerio Cruciani, poeta e scrittore romano dallo sguardo sensibile, con “I capelli suoi” mette a fuoco, muovendo da dettagli, un’intera vicenda esistenziale incidendo in pochi, misurati versi il ritratto di una donna luminosa, capace di cancellare la sofferenza grazie a una spontanea forza interiore. La lirica rispecchia nella sua compostezza l’animo consapevole ed equilibrato della protagonista, e rende percepibile l’importanza dell’amore per sé stessi come componente essenziale per affrontare il peso del male».

 

  • il secondo premio, offerto da Martinelli di Italiana Assicurazioni, a Rosanna Spina con la poesia “Di fragili timori e di equilibri”. La motivazione: «Ci vuole coraggio, e la sapienza dell’umile, per dire ‘io’ in poesia. È un ‘io’ colto nell’incertezza ondivaga dei passeggeri dei treni in corsa e nel dubbio che si affida, per trovare quiete, alla fermezza di una nonna, quello della ‘lirica oltre la lirica’ di Rosanna Spina. I versi incedono con l’andatura della prosa, del quotidiano fraseggio, e da questo traggono tutta la loro gentile forza comunicativa». 

 

  • il terzo premio, offerto da Fondazione Banca del Monte di Lucca, a Simone Biundo con la lirica “Memento”. La motivazione: «Nel testo Memento di Simone Biundo uno stile misurato, mai retorico o eccessivo, ci accompagna in una scabra, polverosa atmosfera, costruendo una sapiente ragnatela di rimandi in cui l’amore sembra stare faccia a faccia con la morte. Senza cedere all’abbaglio di mostrarli come opposti, amore e morte si confrontano, si specchiano e confondono: a tal punto che è impossibile, man mano che si avanza, stabilire con precisa e confortevole certezza dove finisce l’uno, dove comincia l’altra».

 

Sono state assegnate anche due menzioni speciali alle poesie

  • “Camminando” di Luca Bresciani, con la seguente motivazione: «L’ascesa delle menti aperte rischiara la chiusura dei cuori. Nel mezzo, un’unica possibilità di cambiamento: farsi portatori del bisogno di tutti. Una lirica potente sintetizzata nell’attimo perpetuo di un’immagine».

 

  • “Non sono mai stato qui” di Vanni Giovanardi, con la seguente motivazione: «Interessante componimento che si snoda e prosegue con forza tranquilla e riesce a mantenere intatta la tensione emotiva dal principio alla fine. La freschezza linguistica che a tratti vi si avverte non intacca la capacità di costruire e reggere un segreto che questo testo possiede. È notevole, infine, la messa in presenza dell’assenza resa tramite l’evidenza di immagini ed enumerazioni convincenti.»

 

per la sezione di narrativa inedita:

  • il primo premio (con la pubblicazione del manoscritto), offerto da UniCoop Firenze, è stato assegnato a Giulia Malinverno con l’opera “Scusa sciur padrun”. La motivazione: «L’opera risulta frutto di un’accurata ricerca sul linguaggio dialettale, un viaggio attraverso le tradizioni popolari del passato recente. Lo stile, che rievoca vagamente lo spirito verista di adesione alla realtà sociale più umile, mostra una competenza letteraria già matura, che merita la pubblicazione».

 

  • il secondo premio, offerto da Cooperativa di Guamo, va ad Annibale Guidi con “La spedizione temeraria (Andrée nel pallone)”. La motivazione: «Per aver saputo raccontare con grande accuratezza storica e un buon ritmo narrativo un viaggio avventuroso e sfortunato, riuscendo anche a restituire un vivido ritratto dei tre uomini, dal loro entusiasmo iniziale alla terribile sofferenza che accompagna il fallimento della spedizione».

 

  • il terzo premio, offerto da UniCoop Firenze, va a Claudio Vastano con “La compagnia del binario vecchio”. La motivazione: «In forma fiabesca, l’autore accompagna i suoi personaggi nelle avventure che li trascinano alla scoperta di quell’armonia che si può trovare anche nella diversità. Dall’incontro con improbabili compagni di viaggio, si creano nuovi orizzonti e nuova vita. Interessante per bambini, ma piacevole anche per gli adulti, il libro riesce a catturare il lettore per tutto il suo percorso».

 

per la sezione di narrativa edita:

  • il primo premio, offerto da Fondazione Promo PA, è stato assegnato al libro “A volte corro piano” di Patrick Trentini, Reverdito editore, con la seguente motivazione: «La capacità di raccontarsi con schiettezza in un viaggio di ricerca introspettiva costituisce uno dei pregi di questo diario di vita di Patrick Trentini, il quale, non pago della carriera da musicista e da compositore (è presente, allegato al volume, un bel CD con le sue musiche d’impronta minimalista) e dell’impegno profuso per primeggiare in attività sportive e discipline di combattimento, si orienta ora verso la letteratura con l’intento di individuare, attraverso di essa, le motivazioni più profonde delle sue passioni, di descrivere il filo rosso che unisce i suoi diversi interessi e di narrare le esperienze che lo hanno portato a maturare nel tempo. “Non ho mai potuto soffrire le mie inadeguatezze”: da qui scaturisce, in “A volte corro piano” (Reverdito, 2018) la volontà, anzi l’ineliminabile esigenza dell’Autore di mettersi continuamente alla prova nelle sfide più varie, tentando di superare i propri limiti attraverso una tenacia, un rigore e una disciplina assoluti, ma anche con uno slancio e un sentimento non comuni. Le qualità umane e culturali di Trentini che emergono da questo racconto, caratterizzato da uno stile elegante e a tratti lirico, fanno sperare in nuove generazioni capaci di unire interessi considerati “alti” come la musica colta ad altri apparentemente “bassi” come la passione per i tatuaggi, a dimostrazione del fatto che la divisione del sapere in categorie più o meno nobili viene meno laddove l’intelligenza è in grado di creare una sintesi armoniosa».

 

  • il secondo premio, offerto da Fondazione Banca del Monte di Lucca, va a “Il canto dell’Orinoco” di Leandro Lucchetti, Robin edizioni, con la seguente motivazione: «Coerente con la ragione del Premio Piaggia per cui “la conoscenza vien viaggiando”, Il canto dell’Orinoco di Leandro Lucchetti prende le mosse dalle esperienze reali dell’Autore in occasione di alcuni itinerari estremi condotti per motivi professionali. Con una scrittura serrata, incalzante, che nulla concede ai facili esotismi del turismo di massa, e che si arricchisce di non pochi interessanti approfondimenti di carattere etnologico, le pagine del libro documentano la devastazione di un ambiente incontaminato, quello dell’alto corso del fiume Orinoco, e la distruzione di una comunità, il fiero popolo degli Indios Yanomami, colpevole solo di essere la millenaria custode di un territorio altamente appetibile perché ricco di miniere d’oro. Il viaggio che Lucchetti racconta sempre con apprezzabile ironia e autoironia, avviene, però, non solo lungo lontani meridiani e paralleli, ma anche nella memoria e nelle insondabili oscurità dell’animo umano. Ha inizio negli anni della guerra, del primo dopoguerra, nel tormentatissimo scenario del confine orientale italiano. Esala il veleno di quei tempi tormentati e giunge in luoghi remoti e sino ai nostri giorni. E per nessuno sarà cosa semplice ritrovare pace».

 

  • il terzo premio, offerto da UniCoop Firenze, va a “L’ambasciatore delle foreste” di Paolo Ciampi, Arkadia editore, con la seguente motivazione: «Con qualche divagazione di troppo, ma con una scrittura personale, cordiale e accattivante, l’Autore, Paolo Ciampi, delinea la vita e l’opera di George Perkins Marsh, eclettico studioso nordamericano, uomo politico e ambasciatore dei giovani Stati Uniti a Torino e a Firenze nella giovanissima Italia prima di Porta Pia. La narrazione si muove con abilità tra il ruolo pubblico e la dimensione privata e familiare di questo intellettuale atipico originario del Vermont; tra passato e presente; tra Nuovo Mondo, l’America dei pionieri e dei pellerossa, e il Vecchio, l’Europa e l’Italia dei Grand Tour, impegnate nel difficile decollo economico e sociale dopo le rivoluzioni nazionali e liberali. Ecologista ante litteram, molto prima ancora che questo termine venisse adottato sino a entrare nel senso comune, Perkins Marsh si rivela un instancabile viaggiatore, un difensore dell’ambiente (foreste, alberi, fiumi, montagne), un attento osservatore della evoluzione civile del nostro Paese. Prophet of Conservation, l’Autore lo racconta come un uomo che aveva la Natura dentro di sé».

 

  • Una menzione speciale della Giuria popolare va al libro di Giuseppe Leo Leonelli “Santiago”, Incontri editrice, con la seguente motivazione: «I lettori della giuria popolare hanno particolarmente apprezzato il diario di viaggio di Giuseppe Leo Leonelli. Un viaggio reale sul Cammino del Nord verso Santiago di Compostela e certamente, in parallelo, un percorso di crescita, di ricerca, di riscatto per il protagonista. Ottocentocinquanta chilometri di incontri, di natura inebriante, di profumi. Un tempo scandito da passi lenti, spesso faticosi, a volte condivisi. Un tempo cadenzato da altre priorità rispetto a quelle della nostra vita di tutti i giorni, che inevitabilmente porta a specchiarci negli occhi di altri, in altre vite che brevemente sfiorano la nostra ed in cui scorgiamo frammenti di noi stessi, di quello che si è, di quello che si è stati o di quello che avremmo voluto essere. Un tempo per riscoprirci tutti, anche senza uno zaino in spalla, eterni pellegrini».

 

Nato nel 2016 per iniziativa delle associazioni “La Sorgente”, “Mirco Ungaretti Onlus” e dell’Associazione culturale “Nuove Tendenze”, oggi il Premio “Carlo Piaggia” usufruisce del patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Lucca, del Comune di Capannori, del Comune di Lucca, della Fondazione Promo P. A. e dell’Associazione “Lucchesi nel Mondo”, e dei contributi della Fondazione Banca del Monte di Lucca, del Comune di Capannori e della Unicoop Firenze – Sezione di Lucca. Soprattutto, fin dalla sua nascita, il Premio gode della stima e della simpatia di centinaia di scrittori e poeti distribuiti su tutto il territorio nazionale, che ne hanno apprezzato la serietà e la competenza delle Giurie (tecnica e popolari) e le finalità: “contribuire a trovare nuove vie, modalità e strumenti per promuovere la comprensione reciproca, il dialogo interculturale e interreligioso, la memoria”. Indicativa, poi, la scelta di intitolare questa iniziativa letteraria a Carlo Piaggia, viaggiatore, esploratore e scopritore originario di Badia di Cantignano (1827-1882), uomo semplice, di umili origini, sempre portatore di dialogo, di pace, di rispetto per gli altri.

Sarebbe stato davvero un peccato se la pressione delle attuali urgenze medico-sanitarie avesse azzerato anche questa manifestazione culturale tanto sentita e ricca di presenze, rendendo ancor più grigie e disadorne le nostre giornate. Così non è stato e ne va reso merito agli organizzatori, ai giurati-lettori e alla pazienza di tutti i partecipanti.

 

    Il Presidente del Premio

                                   (Prof.ssa Oriana Rispoli Spaziani)

 

Comunicato stampa